MOLLO TUTTO E SCRIVO – Antonio Mosca

Vita frenetica. Voli, aeroporti, riunioni a raffica. Numeri, target, stress. Rapida descrizione della vita da manager. Entrato nel “loop” della frenesia quasi ti dimentichi della vita reale ma, facendo un po’ di attenzione, puoi ascoltare una voce interiore che ti suggerisce di fermarti. Di tirare il freno a mano e di riprenderti il tuo tempo.

Il freno a mano lo puoi tirare anche al compimento del tuo 46° anno di vita, dopo aver fatto per 20 anni il manager e aver messo su famiglia. Non è mai troppo tardi per riprenderti il tuo tempo, soprattutto quando senti dentro di te un irrefrenabile bisogno di dare spazio alla tua creatività, alla tua voglia di comunicare. Scrivere!

“La voglia di scrivere è nata con me – ci racconta Antonio Mosca – Mia madre ancora racconta di quando, a quattro anni, le ho chiesto di insegnarmi a scrivere perché volevo comporre un bigliettino d’amore per una ragazzina delle elementari!”

La passione per la scrittura diviene l’unico vero motore per chi si affida a essa per cambiare vita. Il mercato dell’editoria sembra, però, voler dissuadere anche il più tenace: aumenta l’offerta e diminuisce la domanda. Di chi è la responsabilità?

Parte proprio da questo interrogativo la piacevole chiacchierata con Antonio, in una domenica mattina.

“Credo che la diminuzione del numero dei lettori sia legata al tempo disponibile. Gli Italiani stanno aumentando la fruizione di contenuti internet sia quando sono a casa (a scapito di TV e libri) che quando sono in movimento: oggi se tu vai in metropolitana vedi molte persone che giocano o navigano con i loro smartphones una volta vedevi in metro molte persone con in mano un libro, per ingannare il tempo.”

Vero, la TV generalista è in caduta libera e i new media sono il nuovo “nemico” dei libri, ma sono anche il grande alleato della nuova editoria: ebook e selfpublishing. E un dualismo pericoloso. Aumentano le pubblicazioni e diminuiscono i lettori, sarà un problema di qualità?

Credo che la crescita del numero di pubblicazioni non sia figlia del self-publishing ma dell’Editoria a Pagamento, cioè di quegli editori che tendono a guadagnare sulle spalle degli autori, anziché puntare magari su meno titoli ma di maggior qualità, supportando gli autori meritevoli nella fase di promozione dell’opera.

Il self-publishing è piuttosto la reazione legittima al fenomeno dell’EAP che sta saturando le librerie senza garantire qualità.

Ma come fa un self-publisher ad affermarsi? Solo questione di qualità o serve ben altro?

Nel self-publishing, così come in tutte le cose della vita, serve bravura ma anche fortuna! La bravura è condizione necessaria, ma non sufficiente.

Nel tuo caso come è andata?

Copertina – La Chiave di Cristallo

Ho scritto “La Chiave di Cristallo”, il mio primo romanzo, un thriller storico e l’ho mandato a un centinaio di case editrici (in pratica tutte quelle che pubblicano quel genere). In pochissimo tempo mi sono arrivate 15 offerte: 12 di editori EAP, 3 di (piccolissime) case editrici. Gli EAP mi chiedevano, in varie forme (acquisto libri, o esborso cash), da 800 a 5000 euro! I piccoli editori avrebbero investito ma… che tipo di promozione mi sarei potuto aspettare?

Un po’ si torna all’argomento chiave: la qualità. Servono più editor e meno editori in un certo senso!

Affrontiamo il tema degli editor e, parallelamente, degli agenti. E’ chiaro che qualcuno deve fare filtro sulle opere proposte. Questo qualcuno dev’essere o l’editor/lettore della casa editrice, oppure un agente. Da quel che ho potuto vedere, gli editor delle case editrici grandi sono sovraccarichi, oppure non leggono le opere proposte (o, se le leggono, non si degnano di rispondere agli autori) mentre gli agenti, nel 90% dei casi, vogliono essere pagati dagli autori anche solo per aprire il file con il manoscritto!

Insomma, il mercato dell’editoria cresce come offerta, e crolla come domanda. I lettori richiedono “qualità”, ma poi fanno di E.L. James il fenomeno letterario dell’anno. Alla fine un lettore comune come fa a scegliere un libro? Si affida alla critica, ai blogger, ai librai? Chi gli garantisce “qualità” di un testo?

La James è un ottimo prodotto di marketing, ed è l’esempio che le case editrici, quando decidono di investire, sono efficaci. A fronte di 65.000 nuovi libri ogni anno, per farti notare non puoi che affidarti al PASSAPAROLA!

Ma il passaparola, per quanto sia l’anima di tutti i successi commerciali, è praticamente impossibile da fare per un singolo che si vuole presentare ad un mercato. Serve un approccio diverso.

Sì. Io, per esempio, ho messo a disposizione sul mio blog http://www.lachiavedicristallo.it/site/ i primi 4 capitoli del libro. Così le persone possono vedere se gli piace e decidere se comprarlo o meno. Anche Amazon “di serie” lascia scaricare gratis il 10% dell’opera in tal modo, i lettori pilota si faranno portavoce dell’eventuale qualità dell’opera.

Difficile così sfondare il milione di copie!

Voglio farti notare una cosa importantissima per me, non so per gli altri autori: IO AMO SCRIVERE, scriverei anche se non vendessi nulla e sono felice anche se UNO SOLO dei miei amici (o degli sconosciuti, come mi sta accadendo adesso con “La Chiave di Cristallo”) mi scrive e mi dice: “Lo sai che scrivi proprio bene?” oppure “Lo sai che mi è piaciuto il tuo libro?”

Se poi andiamo ai numeri, con un editore avrei preso il 5%-7% del prezzo di copertina, auto-pubblicandomi prendo dal 20% al 75%. Certo, se una grande casa editrice si accorgesse di me sarei ben contento ma… anche auto pubblicandomi sono soddisfatto!

Il primo mese ho venduto, solo tramite Amazon, 150 copie!

La tua è una storia affascinante. Dopo 20 anni di carriera manageriale hai sentito che non potevi più fare a meno di scrivere e hai dato una svolta alla tua vita.

Antonio Mosca

Dedicandomi agli studi universitari, prima, e alla carriera aziendale, poi, ho abbandonato qualsiasi forma di scrittura creativa, relegando il mio “io creativo” in un angolo buio.
 Solo in tempi recenti questo “io creativo” è riuscito, pian piano, a liberarsi, mettendo in crisi il “manager rampante”. Nel tempo libero, ho ricominciato a scrivere: una raccolta di favole dedicate ai miei meravigliosi bambini, un copione teatrale che Fiammetta, mia moglie, attrice di teatro a livello amatoriale, porterà un giorno sulle scene, e alcuni soggetti per romanzi.

La svolta c’è stata il giorno del mio 46° compleanno: ho deciso di lasciare la carriera per dedicarmi completamente alla scrittura e, dopo 12 mesi, ho completato “La Chiave di Cristallo”!
 All’inizio doveva essere un periodo sabbatico lungo un anno, ma già siamo al secondo, e non credo che tornerò indietro: è mia intenzione continuare a scrivere a tempo pieno.

Come pensi che il mondo dei blogger, oltre che con il “semplice” passaparola, possano aiutare e supportare i self-publisher e la buona letteratura in generale?

La COMMUNITY è il vero fattore nuovo generato da internet. La community di lettori o di scrittori è l’humus giusto dove “riconoscere la qualità”. Una possibile funzione di supporto possono fornirla i tornei letterari o i servizi di lettura incrociata (per sostituirsi a coloro che si fanno pagare per fare valutazioni/editing di manoscritti).

Credo che, nonostante le difficoltà del mondo dell’editoria, il futuro dei libri possa essere comunque positivo. Cosa ne pensi?

Comunicare, raccontare, ascoltare, sognare, sono bisogni primari come bere e mangiare.

Un’ultima domanda. Come riassumeresti il tuo libro?

“Una Porta. Un Mistero lungo 333 anni. Una Chiave”.

A.T.

Retroscena e curiosità su: http://www.lachiavedicristallo.it/site/

Twitter @ChiaveCristallo

Il libro è disponibile su Amazon in formato kindle e brossura e, da dicembre, sarà ordinabile anche in tutti gli altri store on-line e in più di 1.200 librerie in Italia, sempre nel doppio formato ebook (incluso PDF e ePUB) e carta.

Una risposta a MOLLO TUTTO E SCRIVO – Antonio Mosca

  1. Barbara Bruzzesi ha detto:

    Salve Antonio Mosca, vorrei leggere il suo libro ma non lo trovo nè su Amazon nè su altre librerie on-line. Può consigliarmi come averlo e se esiste anche in formato cartaceo? Grazie.

E tu cosa ne pensi?